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Omelia Della Domenica
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Domenica sportiva
Sant'Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, Omelia 49 Il peso delle pietre «Mettiamoci una pietra sopra! »: quante volte siamo stati tentati di affrontare così le situazioni faticose della vita. Eppure, se... IV Domenica di Quaresima - Anno A «Quanto accecamento! Uccisero la Luce: ma la Luce, sulla croce, illuminò i ciechi». Sant'Agostino, Sermo 136, 4 Guardiamo l'apparenza Non sempre vogliamo vedere come stanno veramente le cose. Forse perché abbiamo paura di portarne il peso, forse perché sogniamo che prima o poi la realtà cambi da sola. Arriviamo a capire che una relazione si è usurata solo quando è... Continua
E crediamo che quel cibo sarà la forza che ci fa camminare per sette giorni, e ci fa affrontare tutti i problemi, le fatiche, le stanchezze che certamente incontreremo. Poi vedendo i piccoli che sono qui nei primi banchi o nelle nostre famiglie, crediamo che essi sono i "piccoli Gesù bambino" che ci sono affidati e dei quali noi dobbiamo avere cura, impegnando tutte le nostre capacità e forze. Così ancora quando vediamo i nostri vecchi o i nostri malati, prigionieri in casa o crocifissi in un letto, noi vediamo in loro un crocifisso più bello di quella immagine, che sta appesa alla nostra parete… Vedete, amici cari? Dio lo possiamo vedere in ogni momento, in ogni luogo, basta che abbiamo…fede.
Salon
In ciascuno di noi nasce abbastanza spesso il desiderio di "vedere" Dio, soprattutto quando il dubbio se esista veramente ci mette in difficoltà. "Perché non ti posso vedere? Così non avrei più dubbi! " Ebbene, nessuno vede Dio, nemmeno gli apostoli che stanno per tre anni con lui. Loro vivono con l'uomo Gesù. In certi momenti lo credono Dio, soprattutto nelle apparizioni dopo la risurrezione, ma questa certezza la raggiungono solo con la fede. La stessa cosa fanno Simeone ed Anna; avranno visto infinite coppie venire in tanti anni al tempio, ma in questa ennesima coppia con il loro bambino "credono" che quel piccolo sia il messia. Così anche per noi. Veniamo in chiesa (il nostro tempio! ), sentiamo delle parole e al termine di queste ci viene detto che sono "parole di Dio. L'importante per noi è credere che quelle parole non sono di un uomo saggio, ma sono davvero parole che Dio dice per ciascuno di noi. Esse devono essere la luce che illumina la nostra settimana. Poi stendiamo la mano e ci viene dato un piccolo pezzo di pane, ma noi crediamo che quello è il corpo di Cristo.
Meaning
Percorso per la famiglia, con sussidio In questa domenica dell'Ascensione, la liturgia propone di ascoltare l'ultima pagina del Vangelo secondo Matteo. A ben vedere, il Vangelo non riferisce... Continua a leggere Vangelo della Domenica Don Luciano Condina – Commento al Vangelo del 24 Maggio 2020 La vita nuova è via di rigenerazione In questa domenica, solennità dell'Ascensione del Signore, il breve vangelo che leggeremo riassume tutta la missione della Chiesa:... Continua a leggere Vangelo della Domenica Commento al Vangelo di domenica 24 Maggio 2020 a cura di Fabrizio Giannini Seguo la Tua Parola! Commento alla Liturgia domenicale di Fabrizio Giannini Link al video Fabrizio (Assisitente... Continua a leggere Vangelo della Domenica Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 24 Maggio 2020 Leggendo o ascoltando la breve lettura evangelica che la Liturgia ci offre quest'oggi, è difficile non notare il tono alquanto imperativo di queste righe:... Continua a leggere Vangelo della Domenica S.
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Poi il vecchio aggiunge delle parole singolari che riguardano il bambino e sua madre: "Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele; ed anche a te una spada trapasserà l'anima". Con queste parole Simeone vede la crocifissione e la morte di Gesù sulla croce e vede in questo fatto la salvezza offerta a tutti coloro che la vorranno accogliere. E vede anche lo strazio di sua madre che starà sotto a quella croce e vivrà il dolore più grande che una donna possa provare: veder morire la propria creatura. C'è pure un altro incontro: con Anna una anziana vedova di ottantaquattro anni. Le sue parole vengono riassunte nel riconoscere il bambino come messia e nell'annunziarlo a tutti quelli che incontra. Diventa così la prima che parla della presenza del messia, anticipando di trenta anni ciò che le folle udranno dalla viva voce di questo bambino che diventerà maestro e salvatore. Finiti tutti questi adempimenti la piccola famiglia ritorna a Nazaret, dove per trenta anni il bambino diventerà uomo nell'anonimato più totale.