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Vecchioni Formidabili Quegli Anni | Vecchioni Formidabili Quegli Anti Virus

». Una canzone estremamente profonda, come del resto tutti i suoi testi, velata forse da una leggera nota di melanconia, ma che tuttavia si pone come monito a non dimenticare, come un invito per le nuove generazioni «a mostrare i denti». Il ricordo di un passato in cui non si cantavano solo canzoni di lotta politica ma di libertà, in cui si credeva in quello che si faceva, quel passato che andrebbe riscoperto anche oggi, oggi che nelle manifestazioni giovanili le prospettive si sono ribaltate «dalla politica all'ecologia». Un messaggio forte, diretto, umano, forse a suo dire «troppo impegnato e intellettuale», ma del resto, afferma con ironia l'artista: «Sono sempre un uomo del Novecento». Ambra Belloni

Il prof Vecchioni canta ai ragazzi 'Formidabili quegli anni', ma dice: "Non sono un bacucco, ascolto anche il rap" - la Repubblica

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Dal 3 maggio in radio il nuovo singolo di Roberto Vecchioni 'Formidabili quegli anni', prodotto da Danilo Mancuso per Dme e distribuito da Artist First, tratto dall'album 'L'infinito' che, a distanza di due mesi dall'uscita (9 novembre 2018) ha vinto il Disco d'Oro con venticinquemila copie vendute (dato Fimi), nonostante la scelta in controtendenza di rinuncia delle piattaforme streaming e download. Il titolo del brano "è uno scippo a Mario Capanna – commenta il cantautore - ma non è il '68 il vero protagonista. Non si tratta neanche di nostalgia per ciò che è stato e non sarà". In anteprima il videoclip regia di Raffaello Fusaro, concept visual Niko Cutugno per Djungle

09/05/2019 30/10/2019 437 Dai primi di maggio è in radio il nuovo singolo di Roberto Vecchioni "Formidabili quegli anni", tratto dall'album "L'Infinito", ed è già grande successo. I riferimenti al '68 sono molti ma, precisa l'artista nelle numerose interviste rilasciate «Quello fu solo l'inizio, tutto quello a cui mi riferisco è successo dopo, negli anni Settanta; il '68 è solo uno sfondo per parlare di come ero, dei sogni e delle speranze che m'infiammavano in quel periodo». Sogni e speranze che nel video della canzone si traducono in un appassionato ed emozionante discorso fatto ai giovani di un'aula universitaria, perché, come afferma con coraggio il "Professor" Vecchioni nel testo della canzone: «Noi non siamo della razza di chi frigna e si dispera», siamo solo «zombie di un passato che sembrava primavera». Dalle sue parole emerge l'attaccamento ad un passato che sembra eterno presente, mentre si fa strada la tenace convinzione che è proprio l'aver vissuto quella realtà a permettergli di vivere ancora, ed è proprio «quell'aver perduto che ci fa credere ancora!

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in riproduzione.... Nei pezzi di repertorio che ogni tanto compaiono nel racconto non ci sono botte e cortei, casomai momenti di gioia e appare anche una 600 ripescata da chissà dove e che ha fatto parte della vera biografia di Vecchioni: "È targata Messina, e non Milano, ed è bianca, ma è l'unica che abbiamo trovato. Sì, per me è stata una rivoluzione, quella che ho avuto dopo la maturità, era la casa, un tempio dell'amore, a quell'epoca non ti rompeva nessuno, non c'erano i voyeurs, ti fermavi in un angolino e potevi fare l'amore in tranquillità". E poi c'è l'Osteria delle Dame, quella dove s'incontrava a Bologna con Dalla e Guccini, ma adesso ci sono altri due ragazzi con la chitarra in mano, uno è l'attore Antonio Gargiulo, l'altro è Lorenzo Luporini, il nipote di Giorgio Gaber: "sì, come fossimo io e Guccini, ma il clima è quello. Ci divertivamo, non stavamo a cantare canzoni di lotta, politiche, casomai canzoni di libertà questo sì, ripetevamo senza saperlo quello che era successo nelle caves francesi dove si incontravano poeti e cantautori.

E poi si dice '68 ma non è del tutto esatto, quello fu solo l'inizio, tutto quello a cui ci riferiamo è successo dopo, negli anni Settanta". Difficile però evitare del tutto il pensiero che ci sia del rimpianto per quegli anni, non crede? : "sì, è vero, ma è quello che mi fa piacere comunicare oggi questi sentimenti, per me non esiste passato o futuro, il mio orologio è fermo in un eterno presente, quello delle mie convinzioni e delle mie emozioni, quello che conta è la gioia, l'entusiasmo, sono i sogni e le speranze che erano stati generati da quegli anni così intensi. E vorrei solo che ci fossero ancora oggi". Intanto però un futuro c'è ed è quello dell' Infinito tour che continua e si concluderà il 20 maggio a Roma all'Auditorium Parco della musica, per poi riprendere a luglio.

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